Info:

Teatro Mariani
[tel] 0541 929613 (Comune di Sant'Agata Feltria)
[m] 329 1622657 (Comitato Beni Storici e Culturali Sant'Agata Feltria)


santagata@teatrivalmarecchia.it

Teatro Mariani

di Sant'Agata Feltria
La storia del teatro
Gli albori. Anno 1605

Fu Orazio Fregoso, un pronipote di Ottaviano e Federico Fregoso, conti del Rettorato di Sant'Agata Feltria, che volle, nel 1605, la costruzione di un nuovo edificio pubblico il "Palazzone", al cui interno riservò una sala, la quale fu utilizzata per effettuare recite e rappresentazioni teatrali, da parte della gioventù santagatese.
Nel 1690, per la prima volta viene utilizzato il termine "teatro" per indicare la sala posta al piano terra del "Palazzone" quando il Consiglio Generale, nella seduta del 17 dicembre approva con 32 voti favorevoli e solo 2 contrari che era «bene rifare il solaro sopra il teatro per fare magazzini da grano».
Ed è proprio in questo periodo che a Sant'Agata Feltria nascono due fra i massimi musicisti del Secolo XVII: Giovanni Vincenzo Sarti, fra l'altro maestro di cappella nelle Cattedrali di Forlì e di Ravenna, e Angelo Berardi, tuttora considerato tra i maggiori teorici e trattatisti musicali del suo tempo.

Un Teatro vero e proprio. Anno 1723

L'articolo 1 dello Statuto per la Società Condomini di Sant'Agata Feltria, ci riferisce che il teatro (nella sua prima struttura) venne costruito nell'anno 1723, a spese della predetta Società, ricavandolo dal piano terra del "Palazzone" municipale.
Era costituito dal palcoscenico e dalla platea, nella quale venivano allineate, in forte pendio, file di panche di legno.
Si dotò subito di rigide regole di comportamento le quali, fra l'altro, prevedevano:
• il divieto di introdurre nel teatro persone vestite indecentemente;
• il divieto di fare chiasso o di pronunciare ingiurie contro chicchessia;
• il divieto di portare fiaschi, bottiglie di vino, vivande ed altri cibi;
• l'obbligo di stare seduti a capo scoperto.

Nell'anno 1743, mastro Giovanni Venturi, su incarico della Società Condomini iniziò la costruzione dei primi 26 palchetti, per un compenso di 45 scudi, come risulta da un atto notarile del 18 maggio, e nello stesso anno si ravvisa la necessità di dotare il teatro di un camerino per gli attori recitanti, da ricavarsi nell'attiguo palazzo e comunicante con il primo piano del Palazzone.
Fra le famiglie santagatesi più facoltose sorse subito un dissidio; esse si contendevano l'acquisto dei palchetti centrali, di maggior prestigio e considerati più comodi degli altri laterali. Dopo lunghe discussioni si trovò l'accordo: ogni anno si procedeva all'assegnazione dei palchi con il sistema dell'estrazione a sorte; in questa maniera si garantiva la rotazione dei palchi. Nella 'congregazione' del 15 gennaio 1753, la Società Condomini affida al signor Sebastiano Genga l'ultimazione dei lavori di costruzione del terzo ordine denominato volgarmente "piccionaia".

Nell'assemblea del 16 gennaio 1829 si stabilì «che nel corrente carnevale fosse inibito di fare quei balli che erano soliti praticarsi in passato, riconosciuti non convenienti», il che venne approvato con 22 voti favorevoli e nove contrari. Questo divieto ci sottolinea che il Teatro, luogo di divertimento aperto a tutta la popolazione, si andava trasformando in un ambiente sempre più raffinato e colto ad esclusivo appannaggio della nuova e ricca borghesia santagatese.

Angelo Mariani; nasce l'Accademia Filarmonica. Anno 1838

Nel 1838, a Sant'Agata Feltria nasceva l'"Accademia Filarmonica", costituita da giovani dilettanti in musica, con a capo un presidente, il primo fu Giovanni Fabri.
Proprio per il grande entusiasmo dimostrato da questi giovani, lo stesso presidente, con lettera datata 2 aprile 1841, chiamò a dirigere la Filarmonica santagatese un giovane maestro di musica, Angelo Mariani, ventenne, appena diplomato, ma da tutti ritenuto molto preparato nell'arte musicale, il quale accettò l'incarico con decorrenza I° maggio 1841.

Così il Mariani viene descritto dal violinista Battistini: «Era proprio nella piena fioritura della sua bellezza. Aveva nobile portamento, statura giusta, con pochissima barba bionda, con due occhi, due stelle, padrone - io credo - del cuore di tutte le donne, colla più bella voce da baritono che abbia sentito ed in complesso il più bel giovane che abbia veduto in vita mia, quantunque in educazione lasciasse qualche cosa a desiderare».
I santagatesi furono subito devoti ammiratori di Mariani riconoscendogli quel grande talento musicale che lo avrebbe visto protagonista applaudito nei massimi teatri nazionali ed europei. Per questo ebbe riconfermato l'incarico per circa due anni, intervallato da periodi nei quali il maestro era chiamato a dirigere le grandi orchestre delle varie città italiane, poiché la sua fama aveva ormai oltrepassato i confini locali e regionali. Alla fine del 1843 la Società Filarmonica Santagatese non ebbe la forza né i finanziamenti per riconfermare l'incarico ad Angelo Mariani, il quale, consapevole delle sue grandi capacità musicali, e richiesto da più parti, se ne andò a Faenza e, successivamente, a Milano.

Ma il grande direttore d'orchestra rimase sempre molto affezionato alla Terra santagatese ed alla sua gente, tant'è che il 28 agosto 1857 lo ritroviamo a Sant'Agata Feltria per una breve visita di cortesia. Nella seconda metà dell'Ottocento il Teatro conobbe un periodo di declino dovuto soprattutto al fatto che il Palazzone richiedeva lavori di restauro e di consolidamento per consolidarne la staticità. Si era arrivati al punto di demolire l'intero Palazzone e ricostruirlo, trasformando il Teatro in uffici comunali. Per nostra fortuna tale decisione non ebbe seguito (per mancanza di fondi) e si preferì ristrutturare sia il Palazzo pubblico sia il Teatro Condomini.