Associazione culturale l'arboreto
333.3474242
teatrosocialenovafeltria@arboreto.org
www.teatrivalmarecchia.it
Teatro Sociale
tel. 0541 921935
(solo nei giorni di spettacolo, dalle ore 17)
novafeltria@teatrivalmarecchia.it
Urp Comune di Novafeltria
tel. 0541 845619
(dal lunedì al sabato,
dalle ore 9.00 alle ore 12.30)
Genere: Teatro > Commedia
Autore: da "Le smanie della villeggiatura" di Carlo Goldoni
Regista: Elena De Carolis
Compagnia: Agave Teatro
con Carolina Cangini, Elena De Carolis
Tratto da Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni. Affrontare Goldoni può apparire un’operazione priva di contemporaneità, per il linguaggio, per l’immaginario arcaico che evoca, i colori, i vestiti. Oltrepassata la foschia di un tempo passato, appaiono tematiche più che mai attuali, un oggi così vicino, una contemporaneità dirompente, la sensazione che non bastino due secoli a lavare la storia, che certi aspetti dell’uomo rimangono, uguali a se stessi. Cambiano i costumi, le mode, le abitudini, il contesto, ma qualcosa rimane, soprattutto le manìe. Goldoni propone storie assolutamente possibili, vicine, uomini che hanno bisogno di presentarsi con un sé convenzionale, di apparire con canoni imposti da una società borghese che ha bisogno di trovare modelli di riferimento per autodefinirsi. L’ossessione per l’apparire, per quello che dice la gente, il condizionamento sociale, il voler apparire in società, essere come si pensa che gli altri ci pensino. Ed ecco che dalle Smanie per la villeggiatura si arriva a S-manìe. Il lavoro indaga il modo in cui il desiderio diventa una manìa.
Il lavoro parte da un punto di vista: quello di Vittoria. Tutto quello che accade e la relazione con gli altri personaggi sono il suo punto di vista, le relazioni sono legate alle sue smanie, le sue manìe, la sua invidia, le sue aspirazioni, i suoi modelli. È un lavoro al femminile, non solo perché i due corpi in scena sono femminili, ma perché il mondo di riferimento è quello della vanità, della sensibilità, della sensualità femminile. Due donne, Vittoria e Giacinta, che anelano alla perfezione, a un primato assoluto. Una messinscena semplice, atemporale, del tutto allusa.
Un libero collage del testo, e altrettanto adattamento, manteniamo le parole di Goldoni, il suo linguaggio, per parlare di oggi.