Teatro Pazzini
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Genere: Teatro > Commedia
Autore: Giuseppe Manfridi
Regista: Lorenzo costa
con Deborah Caprioglio, Lorenzo Costa
“Un uomo e una donna: due opposti che si incontrano e si scontrano sulla scena di un delitto.
Lei è intrigante, calcolatrice, sicura di sé e del suo fascino seduttore, lui è ingenuo, dotato di un carattere fragile che si lascia trasportare e plagiare dalla personalità di lei.
I due si sfidano in un dialogo serrato ed ironico che, fin dalle prime battute, si trasforma in una battaglia verbale. Il rincorrersi delle parole, i doppi sensi, gli equivoci linguistici, i fraintendimenti, conducono lo spettatore allo svelamento di segreti più o meno taciuti.
In una scena allusiva e sottilmente inquietante, dominata dalla ‘presenza' incombente del proprietario, si consuma la vicenda fino all'imprevedibile epilogo. La regia asseconda la ricchezza verbale del testo, esaltandone l'originalità che porta gli attori a destreggiarsi fra i meandri della scrittura di Manfridi, acuta e impegnativa per lo sforzo interpretativo che richiede. Al carattere ‘brillante' di cui parla l'autore, la regia antepone l'aspetto psicologico.”
L'azione si svolge in un appartamentino che uno scapolo impenitente aveva trasformato in una garconnière: ora sul cui pavimento campeggia una sinistra sagoma segnata col gesso della Polizia: è accaduto un delitto sul quale ancora si sta indagando. Nell'appartamento si introducono un uomo e una donna. Lui è l'amministratore dello stabile di professione, scultore - almeno così dice - lei, ben più misteriosa, è forse un'avventuriera alla ricerca di qualcosa; intrigante, calcolatrice, sicura di sé e del suo fascino seduttore irretisce e plagia l'uomo, ingenuo e in un certo senso meschino. L'azione si consuma mentre, dal piano di sopra, giungono suoni e rumori di una festicciola organizzata per brindare alla salute di due fidanzatini pluri-sessantenni. I due si sfidano in un dialogo brillante ed ironico che, fin dalle prime battute, si trasforma in una battaglia verbale. Il rincorrersi delle parole, i doppi sensi, gli equivoci linguistici, i fraintendimenti, conducono lo spettatore allo svelamento di segreti più o meno taciuti. In una scena allusiva e sottilmente inquietante, dominata dalla ‘presenza' incombente del proprietario, si consuma la vicenda fino all'imprevedibile epilogo.
Note: Musiche Originali: Roberto Leoncino - Ideazione Scene: Roberta Agostini - Costruzioni Scene: Federico Fossati - Disegno Luci: Daniele Alletto