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Versione teatrale di Stefano Massini
dal libro “L’arte del dubbio” di Gianrico Carofiglio
Genere: Teatro > Teatro civile
Regista: Sergio Fantoni
Compagnia: La Contemporanea
con OTTAVIA PICCOLO e Vittorio Viviani
"L'Arte del dubbio", che è certamente un libro intrigante, ma nasce come un manuale per addetti ai lavori, può essere uno spettacolo teatrale? All'inizio, oltre al tema affascinante del processo, ci ha intrigato la struttura aperta del libro, la possibilità di fare spettacolo non con la forma canonica della commedia, personaggi, intreccio, inizio e finale; ma con un racconto articolato in quadri, alle volte rivolgendosi direttamente al pubblico in sala, alle volte affidandosi, per i momenti più spettacolari, allo strumento dell'interrogatorio, all'uso libero e spregiudicato della parola e alla forma del processo, che è la modalità più antica di teatro che ci sia.
Da questo disinvolto uso della parola nasce l'altro elemento spettacolare della nostra particolare "Arte del dubbio": una moderna commedia dell'arte dove i giochi di parole delle maschere antiche sono sostituiti dai giochi di parole che si fanno quotidianamente nelle nostre società contemporanee.
Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani sono, in senso proprio e in senso metaforico, gli attori di questo gioco perverso, spericolato, senza rete: dove la struttura narrativa della commedia è sostituita da una forma teatrale aperta, fatta di colloquio diretto col pubblico, di personaggi che entrano ed escono dai ruoli, di interventi visivi non necessariamente legati alla scenografia ottocentesca. Come ci dice Massini:
“Un decalogo di norme e regole per stanare il dubbio, ribaltare quel che sembra, scardinare il muro dell’ovvio. Insomma: un vero balsamo per la mente, continuamente messa alla prova da un agguerrito mitragliamento di stimoli e sollecitazioni. Questo è il profilo che sta assumendo giorno dopo giorno “L’Arte del Dubbio”. Non c’è niente - in questa libera versione dal spregiudicato libro di Gianrico Carofiglio – che possa esser dato per scontato. Tutto è oggetto di un’ironica, brillantissima rivoluzione. Si parla di verità con la minuscola e con la maiuscola. Si parla di insidie e di trappole nascoste fra le parole e nelle parole. Si parla innanzitutto dei nostri giorni, dei nostri temi caldi, di quello che sta fuori dai teatri. Guidati dall’occhio complice di Sergio Fantoni – arbitro di una partita a tennis fra sostanza e apparenza – i nostri due poliedrici campioni Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani saranno gli accompagnatori del pubblico in un viaggio sorprendente fra gli iceberg di una realtà spesso “finta”, tutta da scoprire, da svelare, da smascherare. Presi direttamente da verbali autentici dei nostri Tribunali, compariranno in scena truffatori e pentiti, poliziotti e camorristi: un’umanità pronta a testimoniare la verità o la menzogna, in quel gigantesco teatrino che si chiama ahimè realtà."
Note: Musiche eseguite dal vivo da Nicola Arata, scene di Nicolas Bovey