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dalle ore 9.00 alle ore 12.30)
Dedicato a Eleonora Duse
Autore: Elena Bucci
Compagnia: Le Belle Bandiere
con Elena Bucci
disegno luci Loredana Oddone
cura del suono Raffaele Bassetti
assistenti all’allestimento Nicoletta Fabbri e Gaetano Colella
produzione Le Belle Bandiere
con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Russi
durata 75 minuti
Nel 2016 Elena Bucci ha ricevuto il Premio Eleonora Duse e il Premio UBU come migliore attrice.
a seguire
Presentazione del libro
Sputa tre volte
di Davide Reviati
Edito da Coconino Press, Fandango
partecipano Davide Reviati e Massimo Pulini
Lo spettacolo
Eleonora Duse, nata nel 1858 e morta nel 1924, fu attrice e capocomica. La libertà del suo agire rivoluzionò e sconvolse il teatro del suo tempo. Detestava le biografie, le autobiografie e le commemorazioni. Di lei ci restano lettere, scritti e testimonianze indirette. Per me, fu anche una donna straordinaria.
Lo spettacolo è davvero scritto nel corpo, senza retorica, ed è questo che cercavo, e questo è il cuore del mio lavoro su Eleonora Duse, immaginata nel momento in cui, malata e sostituita da Gabriele D’Annunzio nella Figlia di Iorio, prende il copione e recita tutte le parti, tutte le scene, tutte le figure, davanti allo sguardo allucinato di Matilde Serao, puntuale e quasi invadente osservatrice e testimone.
Forse in quel momento la Duse, che recitando guariva dai danni della vita, provava a liberarsi e a vedere oltre la materia necessaria, odiata e amata, del teatro: le scene, i costumi, gli attori...forse sognava di poter volare per un attimo, come le altre arti tentavano, in uno spazio dove fosse possibile il teatro senza corpo e senza voce, libero dalla poesia inevitabile della sua continua distruzione nel qui e ora. Liberandosi della materia del teatro, forse si rinnova il contatto con la vita, da lei sempre inseguito e sfuggito. Ho attinto a lettere, scritti, testimonianze indirette che percorrono tutto l’arco della sua vita, ed il criterio di scelta è stato assolutamente personale, pur nel tentativo di comprendere e rispettare. (Elena Bucci)
Il libro
Davide Reviati ci regala un nuovo indimenticabile romanzo. Onirico, delicato e a tratti feroce, ci parla della fragilità, della paura del diverso, della fatica di crescere. E il suo sguardo intenso e poetico si fa universale: dipinge una provincia cupa, ridicola e tragica e insieme sfiora i drammi della grande Storia.
Guido e i suoi amici: un gruppo di adolescenti di periferia. Vicino a loro vive una famiglia di nomadi slavi. Glu uni e gli altri, i gagi e i rom, si fidano del corpo e dei gesti più che delle parole. Continuano a girare in cerchio per non fermarsi a pensare, ripetono i loro riti per istinto di sopravvivenza.
Davide Reviati è nato a Ravenna. Quando ha pubblicato Morti di sonno, tutti si sono accorti che era spuntata una nuova voce importante nel firmamento del grafic novel.
Il libro, uscito nel 2009 così come l’altro suo volume, Dimenticare Tiananmen, è stato tradotto in diversi Paesi e ha vinto numerosi premi. Da allora l’autore si è dedicato alle ricerche, alla scrittura e ai disegni che lo hanno portato a creare questo nuovo romanzo fiume, Sputa tre volte.